martedì 19 maggio 2015

PRÈSIDI DIRIGENTI?

Sin dai tempi degli antichi romani una domanda circolava nell'Urbe:
.Quis custodiet custodes?
Il significato è evidente anche per chi non conosce il Latino.
È un quesito non proprio peregrino che va ripetuto anche oggi. Ma non solo con riferimento ai capi di istituto immessi nelle scuole a replicare carte provenienti dal ministero attraverso gli organi regionali e provinciali.
A ben guardare, gran parte dei presidi, o dirigenti scolastici che si chiamino, sono venuti fuori dalla fortuna di essere stati "vice-presidi" per cinque anni.  Di concorsi, come si facevano un tempo, neppure l'ombra!
Infatti, sono all'opera con scartoffie da firmare, circolari da riciclare anno dopo anno senza alcuna creatività,  neppure espressiva.Di supervisione su didattica neppure a parlarne.  Sì,  se ne scrive perché i progetti si elaborano, ma di riflessi sugli alunni non si verifica.
Allora: che dirigenti saranno se operano senza controllo do un loro superiore esterno coscienzioso e preparato che non guarda in faccia nessuno?
Che siano sottoposti a reali periodiche visite ispettive,  come si faceva un tempo, senza metterli, per esempio, nella discrezionalità di scegliere i docenti di loro gradimento, che può aprire anche a involontari favoritismi.

civis

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