martedì 12 maggio 2015

IMMIGRATI

Immigrazione non è termine nuovo. È la realtà con cui si presenta  agli occhi di tutti che è veramente drammatica. E lo è soprattutto per gli equivoci con cui viene discusso il problema che provoca rabbia e indignazione.
Si è visto con quale sfacciataggine alcuni si sono fatti il gruzzolo in milioni, che sono miliardi. Ciononostante, i politici insistono nel finanziare, sia pure non direttamente, scafisti e altri pronti a compravendite di vite umane.
E il tempo fa guadagnare alcuni!
Ci vuole molto a bloccare tutto questo traffico?
Pare proprio di sì.

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LA SCUOLA COME CULTURA

Le riforme scolastiche si susseguno da decenni
con flussi di interventi calati dall'alto su una realtà
in mutamento, lasciando spazio ad una cultura
succube, derivata da fonti e interessi diversi,  dove
istruzione e formazione del principale soggetto/utente non s
empre vengono adeguatamente privilegiate.
Tanto per capirci, la più recente innovazione rilevante fa
tta nel 2010, sotto un profilo strettamente giuridico, è stata l?'attribuzione della qualifica di dirigenti  ai capi di istituto, con relativo adeguamento stipendiale.
Tali promozioni non erano sempre supportate da preparazione.
La precedente esperienza dei nuovi dirigenti era, in genere, maturata nell'insegnamento e, di per sé,  non risultava e non risulta omogenea al ruolo del capo di istituto tripartito in diversi ordini di scuola.
...
Sotto questo profilo, le classi numerose e la dispersione scolastica non contrastata sono fenomeni che si oppongono allo scopo primario per cui si frequenta la
scuola. Genitori e società in genere sono di
fronte ai risultati insufficienti degli alunni in relazione
alla formazione di base e al senso critico. Eppure, in
molte scuole, non mancano le attività suppletive,  che, evidentemente, non incidono sul sostegno alle capacità logiche, scientifiche e operative e allalla progressiva maturazione della coscienza di sé e del proprio rapporto col mondo esterno,  così come esposto nella premessa ai programmi della scuola media nel 1979.
Per concludere, si può ricordare quanto disse Pio XII agli sudenti romani il 24 marzo 1957:
"Non le troppe cose abbisognano ma tutto il necessario e conveniente .appreso bene, compreso giustamente, approfondito intensamente. ..senza soverchi apprendimenti mnemonici che son ben diversi dallo studio serio e gioioso e dalla vera profonda cultura".

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