sabato 9 maggio 2015

LA BUONA SCUOLA

Nel 2003, si parlava di nuova scuola e si basava sull'autonomia. Ma è venuta un'autonomia vuota che non produceva istruzione, ma burocrazia, sia pure, come si dice, partecipata(!).
Sicuramente, Renzi ha buone intenzioni, ma si faccia confessare dalla moglie, insegnante, come si studia, come si nominano i supplenti, come si fa lezione, come si impegnano i docenti, come è la preparazione degli alunni al momento della licenza e del diploma. Ovviamente: in camera caritatis, non coram populo.
La scuola pubblica è destinata a rimanere vecchia , ma non per le strutture bensì per l'impostazione complessiva che la sorregge, su ispirazione dei politici.
Chi può, per danaro, manda il proprio figlio in un istituto privato, in modo da uscirne con l'adeguata preparazione da leader.
L'informazione è potere. Lo aveva capito anche quel prete di campagna che era don Milani.
E la conoscenza standardizzata della scuola pubblica non potrà mai fronteggiare la vera buona scuola.

civis

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